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Matteo Gasparetto

Matteo Gasparetto

TESTIMONIANZA MIND THE GUM – MATTEO GASPARETTO, VICE PRESIDENTE GRUPPO VOLVO

 

Ciao Matteo, raccontaci chi sei, che posizione ricopri e parlaci del tuo percorso lavorativo.
 
Ciao, sono Matteo Gasparetto, ho 40 anni, due bambini piccoli e da 2 anni sono il vice presidente del gruppo “Volvo”. Avendo uffici in 10 paesi, faccio più di 140 voli l’anno, più di un mio amico che fa il pilota in Luftansa e per questo motivo è necessaria una buona forma fisica e mentale.

Tutto iniziò quando avevo circa 27 anni: accettai il contratto come general manager in Cina per conto di un’azienda italiana incontrata in India, portandomi a vivere a Shanghai per 5 anni. Pensando a ritroso, mi rendo conto che la svolta è stata quella di uscire dalla mia “comfort zone”, di metterci un po’ di follia, cosa che magari non avrei fatto adesso. Da giovani devono essere fatte o si rischia di non crescere come si potrebbe.

Quando sono arrivato con la mia valigetta a Shanghai nel 2005, tutta la rete commerciale doveva essere costruita, bisognava affrontare la differenza culturale e linguistica, sviluppare una capacità di adattamento, essere flessibili nello spostarsi in diversi paesi in caso di necessità e infine essere capaci di reinventarsi sia sul lavoro che sul piano personale.

Quali aspetti del tuo carattere ritieni che siano importanti sul lavoro e quali ti hanno aiutato di più e perché?

Ritengo che questi 3 aspetti siano fondamentali: positività, empatia e precisione.
Sono una persona estremamente positiva in quanto trovo il bello in ogni situazione. Questo mi ha sempre aiutato a sopportare gli alti livelli di stress che derivavano dalle posizioni che ho ricoperto.

Inoltre devi essere necessariamente empatico quando hai a che fare con un team di 62 persone di 14 nazionalità differenti, dai freddissimi finlandesi, fino a spagnoli e greci. Bisogna cercare di creare empatia con le persone con cui si ha a che fare.

Quali sono state la principale difficoltà che hai affrontato nella tua carriera e come hai reagito?
 
Appena rientrato dalla Cina, durante la crisi del 2008, tutti i nostri business e tutti i mercati hanno preso una dura botta e abbiamo dovuto rivedere la maggior parte delle strategie. Vedere gli eventi dal loro lato positivo ci ha permesso di reagire e di ottenere oggi dei risultati incredibili. Senza crisi non avremmo implementato certe scelte fondamentali dettate all’epoca dalla necessità di sopravvivere.
Inoltre, è importante ricordarsi che non basta rimanere positivi ma bisogna anche distribuire la stessa energia su tutti i dipendenti dell’azienda.

 
Hai mai pensato di mollare in una determinata occasione?

Se rispondo “no” sembro antipatico, ma non mi viene in mente un’occasione particolare dove volessi abbandonare, io per natura non mollo mai! Il segreto qui è porsi obiettivi audaci, altissimi ma sempre raggiungibili. Non è una maratona da fare in 2 ore ma è necessario non mollare.
Dove trovo tutta questa motivazione per non arrendermi? Sicuramente la trovo nella famiglia e nella volontà di fare qualcosa per loro.

Dieci anni fa il mio obiettivo era di andare avanti e di raggiungere qualcosa che per tanti era fuori portata per me; io vengo da un piccolo paese del Monferrato dove sono l’unico laureato di tutti i miei amici, dove in passato non c’era la cultura di studiare e di fare carriera. Tuttavia mi sono sempre posto l’obiettivo di fare qualcosa di diverso dalle persone che mi circondavano.

Che consiglio daresti ai giovani lavoratori ambiziosi che hanno appena iniziato la carriera lavorativa?

Il mondo del lavoro è diventato globale. Non bisogna chiudersi nella propria città, ma valutare posizioni anche fuori. In questo modo puoi crescere sotto il profilo professionale ed umano. È anche importante ricordarsi che i competitors non sono più solo i concittadini o gli italiani, ma anche ragazzi stranieri. Quando apriamo una posizione in un paese arrivano CV da ogni paese.

Rivelaci la tua massima, il tuo mantra sul lavoro

Questa massima mi è stata suggerita da un collega: “I can be pleased but never satisfied.” Questa espressione si può applicare in qualunque presentazione e consegna: non essere mai soddisfatto ti porta ad alzare sempre l’asticella. Lo dico sempre anche al mio team, ciò stimola a fare di più. Personalmente non sarò mai soddisfatto.

Cosa pensi del concetto di MIND THE GUM?

Quando lavoro ho bisogno di rimanere concentrato il più possibile; inoltre il tempo non è mai abbastanza per fare tutto. Per questo motivo, nonostante l’iniziale scetticismo, ho provato un paio di confezioni, con buoni risultati; Il prodotto ha la comodità di essere tascabile e dona un effetto di maggiore concentrazione.

 

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